Decreto Flussi 2019
a cura di Dott. Concetto Iannello, Responsabile attività istituzionali del Patronato ANMILOgni anno lo Stato italiano, attraverso il c.d. “Decreto Flussi” (Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2019), stabilisce il numero di cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per svolgere attività lavorativa subordinata, autonoma e stagionale.
Il provvedimento individua una quota complessiva massima di 30.850 unità destinate al lavoro subordinato stagionale, non stagionale e lavoro autonomo. Inoltre, sempre nell'ambito della quota massima prevista, è autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo.
Nel dettaglio, saranno 12.850 i cittadini non comunitari che avranno accesso al lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni (cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi di origine, di lavoratori di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile, e di cittadini non comunitari per lavoro autonomo; conversioni dei permessi di soggiorno già detenuti ad altro titolo in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo).
Saranno, invece, 18.000 le unità destinate al lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero (cittadini non comunitari per lavoro subordinato stagionale di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea - Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina).
Verrà, inoltre, garantito l'ingresso a imprenditori che intendano attuare un piano d’investimento d’interesse per l'economia italiana (il quale preveda un impiego economico non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro), liberi professionisti, titolari di cariche societarie, artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici o privati, cittadini stranieri che intendano costituire imprese "start-up innovative" nei limiti di 2.400 unità.
Il datore di lavoro che vorrà assumere un lavoratore residente all’estero dovrà inviare, mediante la procedura la telematica, una domanda di assunzione redatta sull’apposito modello predisposto dal sistema telematico del Ministero dell’Interno.
Una volta presentata la richiesta, lo Sportello Unico per l’Immigrazione effettuerà le necessarie verifiche di controllo e provvederà ad inviare alla rappresentanza diplomatico-consolare italiana presente nel paese di origine del cittadino straniero, il nullaosta al lavoro che autorizzerà lo stato straniero a rilasciare il visto per l'ingresso in Italia.
Dal 16 aprile 2019 sarà possibile inviare le istanze di nullaosta all’ingresso per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e per le conversioni, mentre le istanze per lavoro stagionale saranno disponibili soltanto dal 24 aprile. Il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato per il 31 dicembre 2019.

Laureato in Giurisprudenza e in Tecnologie forestali e ambientali. Nel 1993 inizia la sua formazione ed esperienza in ACLI, assumendo diversi incarichi fino a ricoprire il ruolo di Direttore Nazionale. Dal 2008 al 2010 è stato Direttore Nazionale del Patronato AIC-INPAL e Componente della Commissione OIGA presso il Ministero dell’Agricoltura. Tra il 2010 ed il 2012 è stato Consigliere Nazionale Confederazione Agricola Copagri, Componente Commissione Patronati presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Direttore Tecnico Centro Assistenza Agricolo Cisal e Direttore Generale del Patronato Encal Cisal fino al 2015. Dal 2015 è Responsabile delle attività istituzionali del Patronato ANMIL.