La speciale pensione di inabilità INPS per i lavoratori affetti dalle malattie professionali da amianto
a cura di Vittorio GlassierLa Legge di Bilancio 2017 introduce, purtroppo entro limiti finanziari severi, il diritto ad una specialissima pensione INPS di inabilità per alcuni lavoratori affetti da precise malattie causate dall'esposizione lavorativa all'amianto.
Questa pensione è prevista per tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici:
1) che siano riconosciuti dall’INAIL, o dalla Commissione competente per le cause di servizio, ammalati di una delle patologie precisate sotto, contratte a causa dell’inalazione lavorativa delle polveri di amianto e indennizzati in capitale o in rendita per qualsiasi grado di menomazione. Il riconoscimento INAIL può già essere avvenuto prima del 2017, oppure verificarsi nei tempi a venire;
2) che abbiano lavorato con versamento di contributi per almeno 5 anni in tutta la vita lavorativa;
3) che non siano già pensionati di anzianità, di vecchiaia, o di inabilità.
Questa pensione è riconosciuta, a domanda. Il suo diritto decorre dal 1° gennaio 2017, data di entrata in vigore della legge di bilancio.
I lavoratori che la otterranno potranno beneficiarne insieme alla rendita INAIL.
Le patologie che danno origine a questa pensione INPS sono quelle riportate alla voce 57 della tabella delle malattie professionali del 2008, cioè i mesoteliomi pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale del testicolo e il carcinoma polmonare, nonché l’asbestosi, purché riconosciute da parte dell’INAIL di origine professionale, ovvero quale causa di servizio dalla competente Commissione.
Si tratta, quindi, delle diverse forme tumorali causate dall’inalazione di fibre di amianto e dell’asbestosi.
Le neoplasie da amianto, tra cui emergono per frequenza e gravità il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare, rappresentano negli ultimi anni più del 50% di tutte le malattie legate all’amianto e sono destinate ad aumentare.
Infatti, il Dossier amianto 2016 dell’INAIL afferma: “l’utilizzo massiccio, avvenuto in Italia soprattutto tra gli anni ‘50 e la fine degli anni ‘70, ha trasformato l’esposizione all’amianto in un dramma dalle forti ripercussioni sociali. Malgrado sia stato messo al bando nel 1992 (con la Legge 257/1992), studi scientifici ed epidemiologici sostengono che nei prossimi 15 anni assisteremo a un forte incremento delle malattie correlate alla fibra killer: il tumore della pleura (mesotelioma pleurico) e il carcinoma polmonare”.
Oltre alle neoplasie asbesto-correlate per il diritto a questa pensione di inabilità, trova posto anche l’asbestosi, malattia ben conosciuta dall’ANMIL. Il riconoscimento dell’asbestosi insieme alla silicosi, come malattia professionale, risale al 1943 ed è considerato tra le tappe miliari dell’assicurazione INAIL. Oggi è patologia in lento e progressivo declino, ma che ha avuto una larghissima diffusione in quasi tutta la seconda metà del secolo scorso e di cui restano in eredità oltre 3.000 rendite in vigore per inabilità permanente e circa 2.500 rendite a familiari superstiti di lavoratori deceduti a causa di essa.
Il diritto a questa pensione di inabilità dell’INPS è una novità importante perché prevede che i contributi effettivamente versati dal lavoratore possano essere incrementati e che dia origine alla pensione di reversibilità.
Si torna a ribadire che questa speciale pensione non è collegata alla sola diagnosi delle patologie previste dalla legge, ma solo a quelle riconosciute dall’INAIL come professionali e cioè contratte nell'esercizio e a causa delle lavorazioni a rischio amianto. Pertanto rimangono escluse quelle da esposizione a polveri di amianto disperse nell’ambiente.
Ma questo avremo modo di precisare non appena sarà promulgato il previsto DM attuativo, (entro sessanta giorni dal primo gennaio di quest’anno), sia per quanto riguarda le modalità di calcolo e le disposizioni che regolano i flussi finanziari previsti per quest’anno e per i prossimi anni a copertura dell’erogazione di queste pensioni.
Il Patronato ANMIL, intanto, si è attrezzato per la precisa informazione ai lavoratori e per la presentazione delle domande.

Dipendente del Patronato Acli dal 1978 al 2013, data della pensione. Dal gennaio 2014 consulente del Patronato Anmil in materia di INAIL, disabilità e invalidità. Si è sempre occupato dei diritti previdenziali e assistenziali connessi agli stati di invalidità, con particolare riguardo alle materie dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, della prevenzione antinfortunistica, delle invalidità civili e delle tutele ex Legge 104. Dal 2007 al 2008 ha fatto parte della Commissione Senato di inchiesta sulle “morti bianche”. Autore di diverse pubblicazioni.