Il patrocinio a spese dello stato nei processi previdenziali

a cura di Avv. Mauro Dalla Chiesa

Il Patrocinio a Spese dello Stato, già Gratuito Patrocinio, è stato istituito con il D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia dei cittadini italiani.

Precisamente, hanno diritto ad avere accesso a tale istituto i cittadini italiani, gli stranieri purché regolarmente soggiornanti sul territorio italiano al momento dei fatti, nonché le persone emigrate all’estero che non possiedono alcuna cittadinanza, c.d. apolidi.

Inoltre, per poter essere ammesso al Patrocinio a Spese dello Stato è necessario che il soggetto richiedente abbia un reddito non superiore ad Euro 11.369,24 (limite reddituale per l’anno 2016 – per l’anno 2017 bisogna attendere l’aggiornamento), come risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi.

Nel caso in cui il richiedente sia convivente con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nello stesso anno da ogni componente della famiglia, compreso chi presenta la domanda. In questo caso il limite reddituale è elevato di Euro 1.032,91 per ognuno dei famigliari conviventi.

È importante precisare che la RENDITA INAIL non viene computata nel limite di reddito.

Il ricorso all’istituto del Patrocinio a Spese dello Stato, oltre a tutelare il cittadino, consente al legale ed al medico di Patronato di avere un’equa remunerazione della propria attività professionale nel pieno rispetto dei principi in materia di gratuità della difesa.

Infine, è necessario ricordare che, in favore di chi ha ottenuto l’ammissione al Patrocinio a Spese dello Stato, opera anche la norma di cui all’art. 152 disp. att. c.p.c. la quale prevede che, in caso di soccombenza, il soggetto ammesso all’istituto non possa essere condannato al pagamento delle spese, delle competenze e degli onorari.

È fondamentale che i cittadini siamo sempre informati sui propri diritti affinché gli stessi vengano garantiti e tutelati a pieno. Tale istituto è finalizzato proprio alla piena tutela dei diritti, in particolare a quello alla difesa, previsto anche dalla nostra Costituzione.

Avv. Mauro DALLA CHIESA

Laureato in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano è iscritto all’Albo degli Avvocati del Foro di Varese e patrocinante innanzi la Corte di Cassazione ed alle giurisprudenze Superiori. Dal 1992 si occupa in particolare di diritto del lavoro con riferimento ad infortuni sul lavoro e malattie professionali, in collaborazione con ANMIL. Ha maturato un’importante esperienza nel settore patrocinando molti infortunati invalidi del lavoro in tutte le vertenze di categoria. Attualmente è fiduciario delle sedi ANMIL di Gallarate, Varese, Verbania, Biella, Novara ed è consulente legale nazionale dello stesso Patronato. E’ autore di pubblicazioni sul sito internet dell’ANMIL, “Obiettivo Tutela” e collabora con il mensile “Vita”.