La sindrome del tunnel carpale: malattia professionale emergente

a cura di Dott.ssa Albertina Ciferri

Nelle statistiche correnti, la sindrome del tunnel carpale (STC) correlata al lavoro è in costante aumento in Italia nell’ultimo decennio. Tuttavia, i dati disponibili sull’incidenza della patologia nella popolazione generale e sulla frazione eziologica occupazionale della patologia indicano che è presente una consistente sottonotifica dei casi lavoro-correlati che si riflette sulle segnalazioni pervenute all’INAIL e che non permette di fornire un quadro epidemiologico adeguato a rappresentare la loro origine e distribuzione. Trattasi, infatti, di patologia ad origine multifattoriale nella quale l’esposizione lavorativa costituisce un rischio generico aggravato.

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia dovuta all'irritazione, o alla compressione, del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale. Può manifestarsi in corso di gravidanza, nei soggetti affetti da ipotiroidismo e nei malati di artrite reumatoide. Essa è inoltre molto frequente in chi soffre di fibromialgia. La sindrome si manifesta più spesso nei soggetti femminili ultraquarantenni con disturbi della sensibilità (dolore, parestesia) e ipostenia che colpiscono le prime 3 dita (pollice, indice e medio) e metà del quarto dito della mano. Tali disturbi, che si presentano prevalentemente durante la notte, possono evolvere nei casi più gravi in una progressiva e irreversibile perdita della sensibilità alle prime 3 dita e alla mano dal lato volare, seguita da ipo-atrofia dei muscoli della mano (muscoli tenari).

L’infiammazione, con edema, dei tendini e delle guaine tendinee dei muscoli flessori (tenosinoviti) è spesso dovuta ad un uso eccessivo della mano in attività lavorative manuali ripetitive e di precisione, come nel caso di dattilografi, pianisti, lavoratori al computer, operai che utilizzano martelli pneumatici o altri strumenti con vibrazioni e microtraumatismi sul palmo, ecc..

I settori nei quali più frequentemente si riscontra la patologia sono: l’edilizia, l’alimentare, il calzaturiero, il manifatturiero, l’elettronico, il tessile. Rientrano, poi, anche i cuochi, chi confeziona pacchi, chi sposta oggetti pesanti e chi fa un lavoro sedentario, ma utilizza molto la tastiera del pc e il mouse.

Quando il paziente riferisce formicolio e/o dolore, spesso irradiato all’avambraccio, prevalentemente notturno o mattutino, la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale è ritenuta la più probabile. Tuttavia è importante far effettuare l’esame obiettivo neurologico e l’esame elettromiografico/ elettroneurografico (EMG/ENG) con i quali avviare la domanda di riconoscimento della malattia professionale all’INAIL.

Il Decreto Ministeriale del 9 aprile 2008 ha aggiornato le tabelle delle malattie professionali ed ha inserito anche quelle muscolo-scheletriche. La circolare INAIL n. 47 del 24/07/2008 afferma: “Sono state introdotte le malattie muscolo–scheletriche causate da sollecitazioni biomeccaniche, a seguito di movimenti ripetuti e/o posture incongrue dell'arto superiore, del ginocchio e della colonna vertebrale; per tali patologie è previsto che la presunzione legale operi quando l'adibizione alle lavorazioni indicate avvenga in maniera non occasionale e/o prolungata…”.

Il percorso per il riconoscimento delle patologie muscolo-scheletriche è quindi diventato più facile; nel senso che spetta all’INAIL dimostrare che la patologia non derivi dall’attività lavorativa svolta dal lavoratore.
L'INAIL, infatti, potrà superare la presunzione legale d'origine professionale della patologia denunciata solo ed esclusivamente dimostrando che:
- il lavoratore sia stato addetto in maniera sporadica o occasionale alla mansione o alla lavorazione tabellata, ove specificamente indicate;
- il lavoratore sia stato concretamente esposto all'agente patogeno connesso alla lavorazione tabellata in misura non sufficiente a cagionare la patologia;
- la malattia sia riconducibile ad altra causa di origine extra-lavorativa.
L’obbligo di dimostrare il nesso causale lavoro-patologia a carico del lavoratore rendeva in precedenza difficoltosa la procedura per il riconoscimento da parte dell’INAIL; queste difficoltà hanno comportato una sottostima del fenomeno delle patologie muscolo-scheletriche in generale ed, in particolare, della sindrome del tunnel carpale.
Nei paesi (es. Spagna, Francia, Svezia) in cui queste patologie sono riconosciute dagli Istituti di assicurazione (tipo INAIL) da anni, infatti, esse rappresentano oltre il 60% del totale delle patologie da lavoro.
In Italia, nel 2003 rappresentavano il 20% del totale delle malattie denunciate, nel 2007 circa il 40% dell'insieme; negli anni successivi, si è avuto un progressivo aumento del valore in percentuale delle patologie muscolo-scheletriche denunciate.

Dr. ssa Albertina Ciferri

Diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha ricoperto incarichi di docenza in Legislazione Sociale e in Medicina Legale per il Corso di Laurea di 1° Livello scienze infermieristiche, Tecnici della Prevenzione e Tecnici di Fisioterapia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” - Istituto Figlie di San Camillo (Rieti) e dell’Università “La Sapienza”, Facoltà di Medicina e Chirurgia - (Rieti). Dal 1988 svolge attività di Medico Legale presso la ASL Rieti in qualità di responsabile della U.O.S.D. Medicina Legale. È membro del Comitato Provinciale per l’avviamento al lavoro dei disabili. È Presidente della Commissione Invalidi Civili, della Comm.ne L.104/92 e 68/92, presso il Distretto 1 sedi di Rieti, Antrodoco e Sant’Elpidio, e della Commissione provinciale per le Minorazioni Visive. Ha svolto dal 1982 attività di consulenza per diversi Enti di Patronato nella Provincia di Rieti (INAS, MCL, INAPA, ANMIL).