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ANMIL e Patronato: una continua presenza al fianco dei lavoratori e, dei familiari, esposti al rischio Amianto

a cura del Vice Direttore Generale del Patronato ANMIL, Antonio Fancello

Oggi, a distanza di 22 anni dal varo della Legge n. 257/1992 - che ha proibito l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto - siamo ancora in presenza di un numero notevole di malattie, correlate all’asbesto, denunciate all’INAIL. In realtà, la tendenza è di un considerevole aumento in attesa che inizi la parabola discendente. Numerosi epidemiologi si sono cimentati con previsioni di picchi che oggi sono già superati e che, regolarmente, vengono spostati in avanti. Le ultime previsioni fanno riferimento al 2035/2040 per iniziare a registrare un calo di denunce.

In questi ultimi anni, con notevole ritardo rispetto al Parlamento, le Regioni hanno, anche disorganicamente, legiferato in tema di sicurezza ambientale, prevedendo per lo più azioni di monitoraggio e bonifica dei siti inquinati.

Secondo uno studio condotto da Legambiente, ci sono nel nostro Paese ancora 75.000 ettari di territorio contaminato da amianto che non sono stati mai bonificati. Una vera bomba ambientale.

I settori di attività produttiva in cui si registrano le quote più significative di malattie asbesto-correlate sono generalmente quelli dell’industria pesante (metallurgia, siderurgia, fabbricazione mezzi di trasporto); quote di una certa consistenza si registrano anche nel settore delle costruzioni e nei trasporti, in particolare quelli ferroviari.

Con l’ultima Legge di Bilancio lo Stato ha altresì disposto il riconoscimento in favore degli eredi dei malati di mesotelioma non professionale deceduti nel corso dell’anno 2016, andando così a chiudere un percorso di rivendicazioni legislative che da sempre ha visto in prima fila ANMIL e, più recentemente, il Patronato.

Per aiutare i lavoratori e i loro familiari, anche le nostre sedi territoriali stanno organizzando una qualificata presenza di operatori, consulenti medici e legali, ed esperti per poter disporre di una consulenza qualificata e, se del caso, l’assistenza del patronato nel presentare le pratiche di indennizzo all’INAIL, estremamente articolate e difficili nella loro valutazione.

Si pensi solo al periodo di incubazione delle fibre di amianto, che supera di gran lunga anche i trent’anni, per capire quale complessa opera di ascolto, approfondimento e consulenza necessiti un lavoratore che sia stato esposto al rischio amianto.

In questa logica ANMIL e il Patronato stanno sperimentando l’avvio dello “Sportello Amianto”, che alcuni territori chiedono possa essere identificato come lo “sportello degli agenti nocivi”. Il Patronato lo ha istituito proprio quale strumento per assicurare la sua qualificata presenza in campo previdenziale e infortunistico ai lavoratori che ne faranno richiesta.

Un primo passo è stato quello realizzato dal Patronato a Venezia e Pistoia, rispettivamente per la Regione Veneto e la Regione Toscana, alla presenza del Presidente Bettoni a Venezia e di un delegato della Direzione Generale del Patronato a Pistoia, occasione in cui sono state poste le premesse per l’avvio degli sportelli.

Un altro momento di riflessione è stato il Convegno organizzato ad inizio anno in provincia di Siracusa sul tema de “Il lavoratore e la malattia professionale: amianto e non solo – Prevenzione e tutela”, area questa ad alta concentrazione di industrie che provocano malformazioni neonatali e problemi di respirazione dovuti a miasmi industriali.

È pertanto necessario passare dalla fase di studio e preparazione alla fase operativa, ma lo sportello, per una buona riuscita, ha necessità altresì di una forte condivisione e coinvolgimento dei Presidenti Territoriali e di una forte presa di coscienza di nostri operatori.

Ciò nonostante, la presa di coscienza, per quanto forte, da sola non è sufficiente: servono adeguata formazione tecnica e tutti gli strumenti, informatici ed informativi, indispensabili per assicurare allo sportello una altissima capacità operativa ed è ciò che da sempre l’ANMIL, ora supportata anche dal Patronato, intende assicurare attraverso una consulenza e un’assistenza in materia di malattie professionali. Con gli “Sportelli amianto” aggiungiamo nelle nostre sedi una specializzazione ed una professionalità ulteriori che non possono che giovare ai nostri utenti e dare lustro alla stessa Associazione.

Vice Direttore Generale del Patronato ANMIL, Antonio Fancello

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