Nello scenario imposto dalla pandemia da Covid-19, la Giornata Nazionale sarà celebrata secondo le disposizioni vigenti.
In vista della 70a Giornata nazionale, alla luce dell’attuale situazione di emergenza da Covid19, si è ritenuto opportuno far organizzare celebrazioni su tutto il territorio volte a richiamare l’attenzione sul tema, sebbene in forma ridotta, ovvero coinvolgendo le Istituzioni locali ma evitando cortei e pranzi sociali, ma prevedendo iniziative in Sedi Istituzionali come le sale Consiliari dei Comuni e simili. Si ritiene quest’anno oltremodo fondamentale incentrare le manifestazioni sulle testimonianze di invalidi del lavoro e superstiti.
Prima o dopo la Cerimonia Civile, si celebreranno, ove possibile, le S. Messe dedicate ai Caduti sul Lavoro e le consuete deposizioni di corone di alloro.
Sulle pagine provinciali, rintracciabili attraverso il menu “Le Sedi” sul sito dell’Associazione, troverete maggiori dettagli sui programmi previsti.
In occasione della 69esima Giornata, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, hanno indirizzato dei messaggi all’Associazione.
IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO
“La Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul lavoro è un’occasione preziosa per riflettere sui dati, tuttora cosi preoccupanti, delle morti e degli infortuni dei lavoratori e per far crescere la cultura e l’impegno della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Purtroppo le notizie di incidenti mortali continuano a essere quasi quotidiane. Alla scomparsa di un congiunto segue una grande sofferenza, anche economica e sociale della sua famiglia. Ancor di più sono i feriti sul lavoro e non pochi subiscono invalidità permanenti con conseguenze fisiche . morali assai serie, talvolta persino drammatiche. Per questo desiderio esprimere il mio apprezzamento all’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro per l’opera costante a sostegno delle vittime e delle loro famiglie e per l’impegno di promozione della sicurezza nel lavoro.
La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Le Istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità.
Sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune, nell’organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare per colmare lacune, per contrastare inerzie e illegalità, per sconfiggere opportunismi. Punto di partenza è un’azione continua, rigorosa, di prevenzione. L’applicazione e il rispetto delle norme va accompagnata a una concreta attività di vigilanza, ci devono essere assicurate le forze e le risorse necessarie, e che puo essere utilmente sostenuta da strumentazioni moderne e da banche dati.
Iniziative come quelle che si promuovono oggi in tutto il territorio nazionale accrescono la consapevolezza del valore della formazione. Tutti – dai dirigenti dell’impresa ai singoli lavoratori – sono chiamati a prestare la giusta attenzione al rispetto delle norme e degli standard più avanzati e l’impegno comune è condizione per raggiungere il traguardo di una maggiore sicurezza.”
Sergio Mattarella
IL MESSAGGIO DEL MINISTRO DEL LAVORO
“Gentilissimi, oggi come sapete non posso essere con voi alla 69ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Ho voluto fortemente partecipare alla conferenza stampa dello scorso 8 ottobre per sottolineare la presenza del Governo all’iniziativa e con questo messaggio sono a rimarcare l’impegno dell’Esecutivo e mio come Ministro per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Impegno che ho portato avanti, prima in qualità di parlamentare e ora – ancor di più – come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Gli incidenti sul lavoro e le vittime sono una ferita che dobbiamo sanare nel più breve tempo possibile. Questo è un impegno che richiede il contributo di tutti: politica, sindacati, aziende, associazioni e lavoratori, che attraverso la definizione di un percorso condiviso consenta di raggiungere importanti obiettivi. Su questo argomento non possono né devono esserci divisioni o differenze politiche ma bisogna tendere ad un unico orizzonte comune.
Come già ricordato, il mio primo impegno da Ministro del Lavoro è stato riunire attorno a un tavolo insieme al Ministro della Salute, parti sociali, INAIL, INL e INPS per fare il punto sullo stato di attuazione del Decreto 81/2008 e sul suo aggiornamento. Dai primi due incontri, ma anche ascoltando le vostre proposte, è emersa la necessità di avviare il coordinamento delle banche dati sulla sicurezza, di attivare il rating per privilegiare e selezionare le imprese più virtuose nell’accesso ad appalti e commesse pubbliche, e investimenti in risorse umane addette alla vigilanza e l’avvio di percorsi formazione mirata per i lavoratori e aziende soprattutto nelle piccole e medie. Mi ha molto colpito la testimonianza di un giovane lavoratore che nel corso della conferenza stampa a Roma ha raccontato il suo infortunio sotto una pressa tranciatrice. Ha detto: “Se avessi saputo quali erano i dispositivi che il macchinario doveva avere per essere a norma, non avrei perso gli arti superiori”. Queste parole sono per me il pungolo quotidiano per fare in modo che si comprenda che con la vita delle persone non si può scherzare. Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione per fermare la strage silenziosa delle morti e degli infortuni di lavoro. Questo percorso dovrà necessariamente portare il nostro Paese verso una maggiore diffusione della cultura della sicurezza, che coinvolga imprese, lavoratori e giovani. Per questa ragione sarà fondamentale il funzionamento e l’attuazione delle norme esistenti, il rinnovamento del sistema oltreché specifiche e mirate campagne di sensibilizzazione e iniziative sul tema.”
Buon lavoro,
Nunzia Catalfo